La democrazia mi ha sempre fatto un po' ridere come sistema. Quello che invece mi ha sempre fatto ribrezzo, sono i suoi paladini "di principio", quelli "senza se e senza ma". Grazie a questi fessi, anche loro espressione del sistema democratico, oggi si ha una deriva dittatoriale gestita da mille e uno tirannelli da baraccone, tutti con le loro vessazioni e le loro pretese di rispetto e privilegi. Uno più buffone dell'altro. Una serie indegna di colpi mortali al buon senso e alla decenza, porta il popolo bue a sgozzarsi da solo (o con l'aiuto di qualche slavo compiacente). E il sangue viene scordato in fretta, quando non è tuo. Perché l'espressione della maggioranza, cioè della massa, sarà SEMPRE al di sotto della media, sarà sempre peggio che mediocre; e così, ovviamente, i suoi prodotti: falsa solidarietà sociale, falso indignarsi, ipocrisia imperante, gente che difende la poltrona e basta. Ma non ho voglia di essere accusato da questi paladini del nulla di qualunquismo. Diciamo solo che la Democrazia mi fa schifo. Ma aspetta... Non lo posso scrivere! Non lo posso nemmeno pensare!!! Ora è reato... Ma no, dai! Non mi faranno nulla! Siamo in democrazia! ...... Siamo in democrazia?? e che è???
Rileggo le parole del "Journal intime" di Henri-Frédéric Amiel, e rabbrividisco nel pensare che è stato scritto nel 1871:
"La massa sarà sempre al di sotto della media.
Del resto, la maggiore età si abbasserà, la barriera del sesso cadrà, e la democrazia arriverà all'assurdo rimettendo ai più incapaci la decisione intorno alle cose più grandi.
Sarà la punizione del suo principio astratto dell'Uguaglianza, che dispensa l'ignorante dall'istruirsi, l'imbecille dal giudicarsi, il bambino dall'essere uomo e il delinquente dal correggersi.
Il diritto pubblico fondato sull'uguaglianza andrà in pezzi a causa delle sue conseguenze. Perché non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito, di esperienza, cioè la fatica individuale: culminerà nel trionfo della feccia e dell'appiattimento.
L'adorazione delle apparenze si paga."
P.S.: noto ora che è quasi l'una. Dell'8 settembre. Che caso...
4 commenti:
L’ 8 settembre che conosco, è quello che mio Padre spesso mi raccontava con rassegnato distacco.
Papà, sergente maggiore pilota della Regia Aeronautica, dopo l’ 8 settembre aderì alla Repubblica Sociale Italiana e ne subì le conseguenze.
Col passare degli anni la verità dei racconti di Papà si fa sempre più nitida, mentre la “vulgata”, propagandata per anni ed imposta nelle scuole, si fa sempre più torbida.
beh, ma la posta su hotmail la leggi, sì? ti ho scritto martedì per comunicarti belle novità...
Grazie Last, letta ora e ti ho risposto!!! Grandissimo!!
Ciao, complimenti per la nuova veste del blog ed auguri!!!
Ad ogni modo, devo purtroppo rilevare la costante permanenza di un grave deficit democratico in capo alla tua persona. Attento, questo è un paese molto seeeeerio.... Quelli come te, squallidi nemici del poppppolo, rischiano di finire penzolanti da appendici arboree rialzate (è il modo politicamente corretto di chiamare i già "rami d'albero").
Vabbé, la finisco qui, prima di auto terminarmi...
Posta un commento